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il mondo è bello perché è mario

La parola ci salverà

Una parola può creare il mondo. Dio disse “Sia la luce!” e luce fu. Due indigeni che bisbigliano nelle foreste del Brasile provocano un tornado in Texas. Una parola scavata è nella mia vita come un abisso. Ma dì soltanto una parola, ed io sarò salvato. La parola plasma la realtà più di quello che facciamo con le mani, più dello stesso pensiero. È il linguaggio che ci usa, non siamo noi ad usare il linguaggio. La nostra capacità di espressione è direttamente proporzionale all’ampiezza e alla profondità del linguaggio in nostro possesso. Lo spettatore televisivo comunica con i tormentoni dei suoi programmi preferiti, con il linguaggio piatto della cronaca più spicciola. Conseguenza: il suo ragionamento non andrà al di là delle diatribe da talk show. Ciò che affligge l’opulenta, la decadente società occidentale è la povertà di parola e, quindi, di pensiero. Non si bruciano più i libri, si bruciano direttamente i cervelli, sopraffatti da una valanga di immagini che ci riducono a semplici recettori, a fruitori passivi di sensazioni inarticolate. Nell’Arca del nuovo millennio bisognerà portare i sinonimi, le subordinate, il congiuntivo e i periodi ipotetici. Forme complesse di espressione che corrispondono a forme complesse di pensiero. La parola, come una formula magica, è in grado di trasformare il pensiero in realtà, ma la comunicazione si deve realizzare in modo unicorno. Se io penso all’aggettivo “corretto”, l’Altro non deve immaginare nella sua testa un animale fantastico con il corpo di cavallo e un cono appuntito in mezzo agli occhi. Bisogna sapere la formula giusta. È un tipo di conoscenza che non si esaurisce mai, perché non è mai data. Da questa massa imponente di conoscenza, io prelevo le particelle elementari, le scompongo e le ricompongo con lo stesso senso estetico di un lattante. Me le metto in bocca e poi le risputo come storie. Sono storie inventate, e per questo sono più vere delle storie vere. Com’è possibile? Beh, senza scomodare Aristotele, mi sembra evidente che Paolo e Francesca sono più veri della triste storia della tua zia malmaritata e che il colonnello Kurtz è più reale perfino di te stesso e della tua vita tutto sommato mediocre e uguale a tante altre. Le mie, però, sono storie bruttissime e tristi che parlano di cose banali. Sono così perché la maggior parte della vita è fatta di cose banali e bruttissime e tristi. Non dipende da me, è che così vanno le cose. Ti racconterò una storia, ma ti dirò sempre la verità. E poi ci sono gli spiragli di luce, gli attimi di perfezione, i momenti di armonia cosmica. Ma quelli è meglio viverli che raccontarli.

Avevano imparato che le immagini erano la realtà, e tutto il resto era un’illusione che dovevano faticare per inventarsi. La mia faccia faceva tutto per loro. Io fornivo loro tutta la realtà che avevano bisogno di conoscere, senza sforzi.

Joe R. Lansdale, Drive-in 2 (Not Just one of Them Sequels)

8 commenti su “La parola ci salverà

  1. leparolecreanomondi
    21 novembre 2014

    “Una parola può creare il mondo”! E quante altre belle parole, tutte in fila disordinatamente, tra queste pagine!

    “Ed è tutto vero perché l’ho immaginato dall’inizio alla fine”

    Bentrovata!

    • annacadabra
      21 novembre 2014

      Le parole sono la nostra arma più potente. E se non possiamo cambiare il mondo, ce ne creiamo un altro. Tiè. Come si fa a non andare d’accordo, con un nickname come il tuo?!

  2. monticiana
    10 dicembre 2014

    a quando sono madre mi chiedo come mai in italiano non ci sia una parola che voglia esprimere essere-madre. In inglese si usa motherhood, noi abbiamo maternità che però è usata con tutte altre accezioni…ecco, per dire che anche io amo l uso della parola e le parole e il linguaggio. ma tu sei bravissima a scriverne!! 🙂 a presto

    • annacadabra
      10 dicembre 2014

      Le parole intraducibili sono affascinanti, sono uno degli indizi più evidenti della capacità del linguaggio di influenzare il pensiero e la realtà, come poi i modi di dire, le associazioni, la costruzione delle frasi e del ragionamento… potrei perdermi per un tempo imbarazzantemente lungo a ragionare se venga prima il nome o la cosa, e invece lo passerò fischiettando felice per i tuoi complimenti. Oggi c’è pure il sole 🙂

  3. s i l v a n o
    21 gennaio 2015

    Quando si cammini scalzo, paso a paso de viento,
    quando venga distrutta la città dalla polvere,
    che qualcuno canti una strofa alle mani di un morto,
    che qualcuno dica un verso al suo spazio di vita.

    Può essere
    che i suoi resti non si distinguano nella città,
    che la perfezione della pietra non sembri pelle lucida.
    Può darsi che il suo sangue non muova un’astronave,
    può darsi che le sue ossa non servano per alzare torri,
    può darsi che una stella brilli più della sua voce.

    È successo che il pianto si converte in parole,
    è successo che un uomo si trasforma in parole,
    parole, parole, graniglia di parole.

    Quando la morte sarà irraggiungibile e rara,
    quando un grilletto arrugginito riposerà in una teca,
    che si dia ad ogni figlio un fiore e un proiettile,
    che si sappia che il mondo si semina a vita.

    Si saprà
    che questo andare e venire di pietre non si è fermato,
    che è stata una pioggia lontana a bagnare la città.
    Fisseremo con i chiodi le finestre, i sogni,
    i pezzi di terra, la pulizia ed il fango,
    le chitarre, le sedie, le pietre e l’amore.

    Perché è successo che la storia si trasforma in parole,
    è successo che un uomo si trasforma in parole,
    è successo che tutto diventa parole,
    parole, parole, graniglia di parole.

    Silvio Rodriguez – Palabras

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